I giornali dell'epoca.
Rivista "Educazione": Libri e giornali in casa - Ciascuno di noi è responsabile di quello che stampa; ma anche i genitori sono responsabili di quello che i figlioli leggono e del male che loro ne viene.
"Chi ha dei figliuoli, bambini o adolescenti, siano essi tardi allo studio o intelligenti e avidi di sapere a meno che no si mostrino precocemente 'secchioni' e che non leggano, e non testi scolastici, trovando in essi da soddisfare pienamente la loro sete di sapere e la loro curiosità e magari la loro fantasia, si accorgerà che libri e giornali di varia provenienza, prestati o acquistati, entrano in casa deliziando, spesso all'insaputa e fuori d'ogni controllo, avidi lettori.
Forse perché i libri scolastici non sono compilati sulle esigenze e sui gusti dei ragazzi; forse perché la vita di tutti i giorni, specialmente nel periodo scolastico, scorre nella limitazione di uno spazio angusto e nella monotonia di avvenimenti tutti uguali, il ragazzo cerca nel libro e nel giornale la chiave magica che gli apra un mondo tutto diverso, più avventuroso, - che il ragazzo non capisce ancora come sia ricca di incontri avventurosi la vita comune, per lui così povera di incontri! - più vario, più libero. Evade così dalla 'solita storia', quella 'storia' che a noi adulti sembra fin troppo movimentata, drammatica, alle volte perfino tragica, sì che gli avvenimenti di una giornata potrebbero essere narrati in una specie di odissea, specialmente in questi duri tempi del dopoguerra! Ma al ragazzo, si vede, piacciono poco le storie vere, ancor meno le verosimili. Non ha più l'età di apprezzare le vecchie favole come nuove alla sua esperienza. Oramai egli è uscito dall'incanto del favoloso, del mito, della cavalleria ariostesca o di quella del Tasso e del Cervantes. Soprattutto, e io parlo per diretta esperienza, mostra troppo di accorgersene, quando noi gli porgiamo 'aspersi di soavi liquor, gli orli del vaso'. Solo attraverso il magistero dell'arte potremo, se mai, faf passare di contrabbando i nostri intenti educativi; ma ci è grato se non discopre in noi l'intenzione di volerlo educare. E se non riusciamo a scrivere per lui libri addirittura sbalorditivi che lo educhino nonostante le sue diffidenze, egli non ci ricercherà mai per la sua biblioteca; i nostri libri, i nostri giornali non entreranno mai, invitati da lui, nella sua casa.
Si direbbe che i nostri ragazzi, i nostri adolescenti, si sentano fuori del nostro tempo. Per loro noi restiamo spesso sentimentali incorreggibili. Sono usciti dalle prove della guerra che ha travolto anche loro, e vogliono 'il loro mondo' come se noi fossmo responsabili di averne dato loro uno così brutto. E sembra davvero che dicano: Un bell'affare ci avete combinato!
Ma succede poi che essi non mostrano di volere più un mondo migliore di quello che han trovato nascendo dopo il 1935. Lo giudico dai ragazzi e dagli adolescenti che mi son vicini. Il loro spirito critico, talvolta il loro scetticismo mi fa sorridere amaro, mi pone in disagio e di fronte a loro. Li vorrei più ingenui, più semplici. Fan crollare i miei idoli letterari con un sorriso quasi canzonatorio. 'Pinocchio? Il Cuore?' Dante, Manzoni? Cose superate. Non sarà tutta loro colpa, se ai più grandi capolavori della nostra letteratura s'accostano come a 'pensi'' punizioni 'o castighi, o, per lo meno, come a noiose materie scolastiche. In quanto ai libri scritti espressamente per loro, per educarli al bene, essi dicono che si tratta sempre di quei libri che i maestri, i genitori consigliano e acquistano per i loro figlioli nell'intento di far loro del bene all'anima, ma che i ragazzi spontaneamente non comprerebbero.
E allora?
Tastiamo il polso alle pubblicazioni di giornali e di libri in Italia.
Siccome le case editrici pensano 'primum vivere deinde philosophari', così la loro preoccupazione prima è quella di venire incontro al gusto dei ragazzi, naturalmente per vendere di più e vivere. In questo modo, la guerra, il cambiamento di regime, le nuove correnti di rinnovamento e di ricostruzione, non hanno portato che ben scarsi frutti nella editoria per l'infanzia italiana.
Si gode da noi, di una grande libertà di stampa ed è bene, perché ciascuno di noi è responsabile di quello che scrive davanti a Dio e alla propria coscienza e non vi sarebbe gran merito se ci costringono a rigar dritto. Non si può dire però quindi che autori ed editori sentano la responsabilità della loro missione.
Oggi la stampa ha migliorato solo in quantità e ricchezza rispetto ai tempi del regime. Gli albi e i giornali sono costretti a presentarsi con le più sbalorditive copertine. Il testo poi sviluppa un contenuto irragionevole, brutale, dinamico e vuoto. Ma che dico, testo? Non sono che fumetti a orripilanti illustrazioni. C'è ben poco da leggere, solo da guardare. E non da soli, noi in Italia, e non dai soli giornali spregiudicati. Bisogna pur vivere; e se non si facesse così come gli altri, se non si indovinasse il gusto dei ragazzi, si lascerebbe libero il campo ad editori ancor più spregiudicati e perversi.
Però, intendiamoci, quando i nostri ragazzi son richiamati a compiacersi di giornali illustrati come ' Miss Diavolo, La rivincita di Mary, L'eroina di Atabas, L'isola dalle piante strangolatrici' dove si 'vedono' truculente avventure, ammazzamenti, torture, fughe, bombe, rivoltelle, signorine mescolate nel gran giuoco, ma signorine sempre seminude, come se agli scontri sanguinosi dovessero partecipare, costantemente, in costume da bagno o in provocante abito da sera, che dobbiamo dire? E' già abbastanza pericoloso che si fornisca al ragazzo così gran copia di tritolo per le esplosioni del pazzo gioco avventuriero, per non aggiungerne inoltre emozioni erotiche di signorine discinte. Che cosa devono pensare i ragazzi? Che il condimento delle atrocità debba essere la donna poco vestita? Si sa che l'innocenza dei ragazzi, spesso, sventa queste insidie commerciali degli editori; ma ci son ragazzi che hanno già la tendenza al male o che al male sono portati dalla debolezza organica del loro carattere morale. Su essi la suggestione della carta stampata, e la pigrizia mentale è aiutata dal testo minimo e dalle illustrazioni a fumetti, può molto più che non si creda perché fornisce situazioni che per essere divulgate dalla stampa sembrano reali o possibili, per lo meno permesse. Certo che i precoci delinquenti del dopo guerra non si sono fatti una educazione leggendo il Manzoni o il Tasso, ma compiacendosi alle multicolori espressioni dell'arte moderna. E allora perché si proibisce agli adulti la lettura di Sartre, i libri del D'Annunzio? Il paganesimo e l'esistenzialismo sono sparsi a piene mano per tutti i giornali dei ragazzi, poiché, se alcuni sono più guardinghi, quasi tutti educano al dinamismo delle inutili avventure, che dispongono tanto bene all''emportement'' slancio, lasciarsi andare 'distruggitore e dispersivo.
Ma perché non esce un giornale che invece esalti il cuore, la bontà, la vita di tutti i giorni santificata dalle buone azioni, dove le donne non siano virago' donna dall'aspetto e dall'animo virile ' in bretellini, ma madri soavi, sorelle amorose, spose o fidanzate piene di riserva e di candore, o bambine che passano con un sorriso attraverso l'avventura della vita, così piena anche se non vi balenino i mitra? Ma i buoni libri come i buoni giornali sono come... le violette invisibili in un mondo volgare e scanzonato. Chi si accorge di loro? Provate a far uscire un giornale per i ragazzi, dove i personaggi che vi muovono siano veri ragazzi e non muscolosi lottatori malesi dal sorriso cinico, carnefici e signorine... Essi resteranno in fondo alle edicole e nessuno saprà della loro esistenza, perché il rivenditore non potrebbe vincere la concorrenza dello scandalo.
Ma è possibile che i giornali per adulti come 'Eva', 'Tua', 'Annabella', 'Intimità', Confidenze di Liala', che pur non escono da Case editrici controllate dalla responsabilità della Chiesa cattolica e non si pongono pregiudiziali educative, mentre non sono destinate alle piccole anime innocenti, siano più onesti, guardinghi, morali che gli innumerevoli giornali che tentano i nostri figlioli? Non lo scrivo per invocare leggi 'totalitarie' ma perché i genitori vigilino i figliuoli e non forniscano imprudentemente i mezzi per sussidiare la cattiva stampa. Non incoraggino l'industria dei giornali destinati ai ragazzi, che per ragioni commerciali essa avvelena con le sue droghe, come si avvelenerebbero, se non fosse proibito, i deboli, con la cocaina, con l'oppio, con gli stupefacenti, insomma, dei paradisi artificiali'. (15)
NUMERO 2.
Albi a striscia.
Tra l'uscita del n. 15 e il 16 della prima serie passarono 3 settimane invece di una come al solito.
1a serie: nella 2a e 3a di copertina, dal numero 16 al numero 24 la storia della squadra azzurra (e un romanzo nei numeri da 4 a 6, curiosità nei numeri da 7 a 9, un racconto nei numeri da 10 a 12, "lo sapevate?" nei numeri 17 e 18, un annuncio di un concorso nel numero 21), dal n. 25 dietro le quinte dello sport fino al n. 30 (nel numero 25 anche un annuncio di un concorso).
2a serie gigante.
Copertina.
In questo caso, la copertina assomiglia alla vignetta a pagina 86 al centro a destra e quindi è coerente con l'interno, raro caso. (Vedi NUMERO 3 - Copertina.)
Se possibile, Tex si limita a mandare in rovina i malfattori.
Vedi pagina 13 strisce in alto e al centro.
Che i grandi criminali vanno toccati nel portafogli non è anche quello che sostengono i grandi magistrati e altriuomini che lottano contro le mafie? Beh, Tex c'era arrivato già nel numero 2.
I disegnini umoristici di Galleppini e il loro significato.
Pagina 15 Un cagnolino innamorato
23 Una caffettiera che sbuffa. In quei momenti bolliva il caffè. Galleppini disegnava ininterrottamente ristorandosi con robuste dosi di caffè
26 Nel cortile gironzolava un cagnolino
30 Nel cortile gironzolava un cagnolino
71 un incidente automobilistico
80 Una lambretta da acquistare
120
134 La sua Liguria, o la sardegna, d'estate, con il caldo pazzesco e le barche a vela
145 La sua Liguria, o la Sardegna, d'estate, con il caldo pazzesco e le barche a vela
155 al centro Tea Bonelli sulla sua prima macchina, una Cinquecento
155 in basso a sinistra un cagnolino innamorato
Tex: inizio un pò brusco ma col tempo viene data una spiegazione.
Spiega Sergio Bonelli: "Come ricorderete, la presentazione di Tex Willer sul primo albo della serie avviene in maniera piuttosta brusca: il suo autore, Gianluigi Bonelli, lo mostra infatti già nel mezzo dell'azione (addirittura perseguitato dagli uomini di Legge, quasi fosse un qualsiasi delinquente!), senza preoccuparsi di dare troppe spiegazioni sul perché si trovi coinvolto in quelle drammatiche circostanze. Con il passare del tempo, però, mio padre ha sentito la necessità di creargli un retroterra, facendo intuire un passato tale da giustificare il rispetto e persino il timore reverenziale che la sua apparizione procura in chiunque lo incontri". (vedi pagina 6 al centro a destra, in basso a sinistra e in basso al centro) (4)
Bei disegni di Galleppini
Pagina 17 in alto a sinistra, pagina 78 in alto a destra, pagina 107 al centro e a pagina 151 al centro a sinistra.
A pagina 21 in basso a destra un tentativo di spezzare la normale gabbia di vignette tutte regolari.
Termini religiosi.
Si veda pagina 19 al centro a sinistra.
L'Ufficio postale - telegrafico.
A pagina 30 in basso a destra e a pagina 31 in alto a destra, rispettivamente l'esterno e l'interno.
Modifiche al vestito di Tex.
Quando spariscono i polsini di Tex? A pagina 30 in basso a destra. E quando inizia a portare i guanti? Subito dopo, a pagina 33 al centro a sinistra.
In questo n. 2 piano piano, senza un cambiamento brusco il fazzoletto che Tex finora portava girato un po' sulla sinistra di chi guarda, si sposta al centro della camicia, forse anche grazie al disegnatore ignoto di molte vignette.
Tra le pagine 40 e 46 sembra che gli stivali ritornino dentro i pantaloni, ma non si vede molto bene.
I villaggi del West.
Il saloon migliora sensibilmente: pagina 35 al centro e pagina 102 in alto a destra.
Già da qui, se non prima, si vede la volontà degli autori di ricercare la realtà storica, nei limiti del possibile, per quegli anni, soprattutto passato l'impegno degli autori con l'altro fumetto contemporaneo a Tex, Occhio Cupo, di cui abbiamo parlato nella sezione GLI INIZI..
Uno contro venti.
E’ Sergio Bonelli che dice: “Il principale difetto di Tex è che se si trova davanti venti farabutti lui spara per primo e li ammazza tutti: è impulsivo, non realista”. (10)
Su Internet, Michele Serra cita Sergio: "Secondo me uno, da solo, non può ammazzare venti persone. Non è possibile. Sarà anche l'eroe perfetto, avrà anche ragione e i suoi nemici torto. Ma uno contro venti, insomma, non è verosimile!" continua Michele Serra: "nella mente e nelle pagine scritte da suo padre Gianluigi, Tex di persone poteva ammazzarne quante voleva, altro che venti. Il suo valore, il suo spirito di giustizia, la sua prestanza fisica bastavano da soli a giustificare ogni impresa. Era il giustiziere intemerato (puro, non corrotto), il pistolero invincibile, il suo mondo di riferimento era romantico e primitivo, era quello (idealizzato) di Tom Mix, degli eroi giusti e virili di Jack London, dell'epopea della Frontiera. Il mondo di John Wayne e dei primi western, quelli che andavano diritti alla vittoria dei giusti e alla disfatta dei cattivi" (vedi pagina 39 in alto e 41 in alto) (5)
Evita gli attentati miracolosamente.
Spesso Tex ha una fortuna sfacciata che lo fa scampare agli attentati orditi ai suoi danni, evitando solo di un soffio i proiettili.
E' di nuovo Sergio Bonelli a dire: "Si rimprovera inoltre, spesso a Tex la sua straordinaria fortuna, di evitare cioè quasi 'miracolosamente' tutti gli agguati che gli vengono tesi. Infatti, nel corso di tanti agguati e di tanti duelli affrontati, il Ranger è stato quasi sempre colpito di striscio come se le pallottole dei suoi nemici fossero deviate da un diligentissimo angelo custode. Nella vignetta a pagina 41 al centro a destra un dottore enumera le ferite subìte dal nostro eroe durante una sparatoria: per una volta, si è beccato ben sei pallottole! Ma poiché anche in questa occasione riuscirà a cavarsela, i sospetti sulla straordinaria fortuna di Tex sono confermati! Il fatto è che i personaggi dei fumetti sono sempre sostanzialmente invincibili, o comunque 'più grandi della vita', tanto per citare una espressione molto usata dagli americani. Ciò comporta che agli eroi di carta sono concessi privilegi - quale, per esempio, quello di sopravvivere a una raffica di piombo caldo! - che noi comuni mortali possiamo soltanto sognare..." (7)
Termini inglesi.
Si veda pagina 44 in basso a destra "good Luck" (buona fortuna).
La sua mira eccezionale.
La mira di Tex: dice Sergio Bonelli nel 1996 che il nostro ranger all'inizio "non si era ancora assicurato la solida fama di tiratore precisissimo e implacabile che gli sarebbe servita poi come biglietto da visita, e quindi non perdeva occasione per farsi un pò di propaganda, offrendo agli occhi sbalorditi degli spettatori una dimostrazione delle sue inimitabili capacità. Dopo l'esibizione che vedete riprodotta a pagina 50 in basso e a pagina 51 in alto (sparando a due mani, riesce a centrare uno dopo l'altro tutti i 'segni' di una carta da gioco), avrete modo, in futuro, di vedergli bucare una monetina lanciata in aria, troncare le corna di un cranio di bisonte appeso a una parete, far saltare il pomolo di una scala... Nelle storie attuali, Tex può finalmente campare di rendita, senza bisogno di esibirsi continuamente: le sue doti di pistolero sono ormai una leggenda in tutto il West, e nessuno oserebbe più metterle in dubbio!" (8)
A proposito, secondo l'enciclopedia Wikipedia in realtà i proiettili di una colt '45 sono tanto dirompenti che ne basterebbe uno solo per squarciare un intera carta da gioco, quindi nella realtà non sarebbe possibile praticarci sei fori come fa Tex! Sempre ammesso che Tex usasse una calibro '45... (VEDI 1948 - 2a SERIE GIGANTE - LA MANCANZA DI DOCUMENTAZIONE)
Galleppini aiutato nei disegni.
Non sembrano tutte disegnate da Aurelio Galleppini molte vignette in queste pagine. Si potrebbe pensare che Galleppini abbia fatto le matite e qualcuno le abbia poi inchiostrate, forse Galep si era ammalato o che so io. Quelle che evidenzio sono solo le vignette in cui il segno 'estraneo' risulta più evidente, ma si potrebbero portare altri esempi. (Disegni pagina 35, pagina 45 in basso al centro e pagina 56 al centro)
Gli animali di questo numero.
Il bestiame delle pagine da 56 a 60.
Kit Carson.
Carson indossa ancora la camicia a quadri come nel primo numero, ma ora con gilet e cappello normale nero (pagina 64 in alto a sinistra, poi assomiglia di più a quello attuale (pagina 72 al centro a sinistra).
Termini italianissimi.
In quanto a “nespole!” esclamazione molto ripetuta, ma poco western, del primo Tex, c’è da dire che le nespole crescono solo in Europa e Giappone, ma non negli Stati Uniti. E poi ci sono i “confetti”, Guglielmo Tell (Disegni da pagina 65 in basso a destra, pagina 75 al centro, pagina 110 al centro a sinistra)
Gli indiani.
Dopo aver visto finora singoli pellerossa, è questa la prima vera storia con gli indiani. (Da p. 73) Con un villaggio, ma niente donne e bambini nei dintorni, né altri segni di vita quotidiana, forse si tratta solo di un gruppo di ribelli.
Le abitazioni indiane all’inizio erano tutte dei tepee, le caratteristiche tende a cono tipiche delle tribù delle grandi praterie degli Stati Uniti.
A pagina 123 fanno la loro prima comparsa sugli albi di Tex i Navajos (anche se se ne era parlato fin dal numero 1).
E, sempre a pagina 123 in alto a sinistra si vede un totem. Per molto tempo furono disegnati negli accampamenti delle tribù più diverse.
Collegamenti.
Degli avvenimenti di pagina 102 al centro a sinistra si è parlato nel numero 1 pagine 43 - 45.
A pagina 89 si menziona il colonnello Cabot, che ritornerà a pagina 19 del numero 3.
Marshall ritorna dopo che l'avevamo visto nel n. 1, pagina 138 e lo rivedremo in molte pagine del n. 3 (6, 41 – 2, 44, 47, 71, 96, 97, 100, 127-8).
Tesah ritorna dopo che l'avevamo lasciata nel n. 1, nella prima avventura. In seguito sarà menzionata da Lilyth nel numero 7 a pagina 81 in alto a destra.
Le potenzialità del personaggio di Kit Carson.
Carson conosce bene gli indiani. Fa impressione vedere Carson che, andando avanti con le avventure sarà sempre più messo in disparte dal protagonista, che qui che qui conosce meglio di Tex il West! Altro segno delle potenzialità di questo personaggio comprimario a lungo represse dagli sceneggiatori delle storie e che forse, messe a frutto, avrebbero cambiato l'aspetto dell'intera serie. Avremo l'occasione di riparlarne più avanti. (Disegni pagina 74 in basso a sinistra e in basso al centro e pagina 76 in alto al centro e striscia al centro)
Abbiamo già un assaggio dello scambio di battute spiritose Tra Tex e Carson a pagina 75 al centro a sinistra e al centro.
Sognava un ranch ...
Anche i più accaniti lettori di Tex si stupiranno ora mentre guardano le vignette di pagina 87 in alto a destra, al centro a sinistra e al centro, in cui sembra che Tex si dispiaccia per la vita che ha intrapreso e sogna un bel ranch... forse quello paterno che vedremo più avanti. (Ma non preoccupatevi, Carson spezza subito l'incantesimo!)
Gli Aztechi.
Spesso nelle storie di Tex si fa riferimento agli aztechi. Il loro dominio si estendeva a Nord fino al Messico centrale, comunque sugli albi di Tex, a cominciare da questo, da pagina 88, si immagina che le loro costruzioni si trovassero anche nel Sud degli Stati Uniti o nel Nord del Messico.
Le donne in Tex.
(VEDI 1948 - 2a SERIE GIGANTE - LE BELLE RAGAZZE APPARSE IN QUESTO NUMERO)
Così il West di Tex è un West fatto essenzialmente di uomini, fatta eccezione per quelle protagoniste, belle ragazze o belle donne inserite nelle prime storie.
Non possiamo non ricordare Marie Gold, pagina 32 in alto a destra, Foto n. 1. Estrella Miranda pagina 103 in alto a destra (Foto n. 2.), Yogar, pagina 114 al centro a sinistra) Foto n. 3. e di nuovo Tesah (pagina 119 al centro a destra) Foto n. 4.
L'umorismo di Tex.
Vedi pagina 54 in basso a sinistra e in basso al centro.
Tex e il fenomeno del pentitismo.
A pagina 71 al centro, al centro destra e in basso a sinistra e a pagina 146 in alto a destra e al centro a sinistra, Tex si dimostra disposto ad usare quelli che oggi chiameremmo “collaboratori di giustizia” o pentiti perché vuole colpire i 'pezzi grossi' e non i pesci piccoli.
1a vignetta grande l’intera striscia.
Si trova a pagina 104 in basso: è quanto di meglio si potesse ottenere con il formato a striscia con cui erano pubblicate queste storie.
Tex e il fumo.
In quanto al fumare, Tex fuma pochissimo, per adesso, da una a tre sigarette ad albo (e a volte ho il dubbio che non si tratti di disegni di Galleppini), in seguito ne fumerà molte di più e, per giunta, gli albi avranno meno pagine. (Disegno pagina 117 in basso al centro)
Il pueblo indiano.
C'era, è vero, voglia di dare di più, per esempio in questo numero a pagina 123 in basso a sinistra fa la sua comparsa il primo pueblo (ma difficilmente poteva essere abitato dai Cheyennes).
Il carro coperto.
Lo avevamo intravisto anche nel numero 1 ma qui si nota meglio, a pagina 127 in basso a destra, come siano ancora appena accennati i particolari.
I conventi in rovina.
Il primo di una lunga serie, a pagina 132 al centro a destra.
Sviste.
Notate un'altra svista di chi faceva il lettering, cioè la nuvoletta e il testo. Sembra che in questo frangente Tex stia leggendo nel pensiero. (Disegni pagina 135 in alto a destra, al centro a sinistra e al centro) Il bandito sta pensando, ma Tex lo sente! La cosa è stata corretta in TuttoTex.
Le armi.
A pagina 135 al centro a destra, la pistola di Tex è calibro 32. (VEDI 1948 - 2a SERIE GIGANTE - LA MANCANZA DI DOCUMENTAZIONE)
Gli interrogatori di Tex.
Questo è il primo, a pagina 136, strisce al centro e in basso e pagina 137 in alto. Ne seguiranno molti altri...
Il testo è stato leggermente modificato nelle ristampe.
Tex è un uomo di parola.
Emergono fin dai prini numeri tratti della personalità che rimarranno invariati fino ad oggi, come il fatto che Tex sia un uomo di parola. (pagina 146 in basso a sinistra) Sono queste caratteristiche positive, tra le altre cose, che hanno determinato il successo del personaggio. (VEDI - GLI INIZI - I MOTIVI DEL SUCCESSO DI TEX - IL COMPORTAMENTO)
I pugni di Tex.
Tex è un vero pugile e fa spesso a pugni, e i termini pugilistici (le descrizioni dei vari colpi) che si usano a volte nei testi ci ricordano che Gianluigi Bonelli è un reale conoscitore della boxe e nel suo passato avventuroso poteva vantare anche qualche incontro di pugilato. Queste descrizioni finiscono con la fine delle sue sceneggiature negli anni Ottanta (e questo è anche un sistema per controllare l’arrivo di altri scrittori su Tex che, pur bravi per altri aspetti, non inseriscono quasi più, infatti, tutte queste mosse da ring nelle didascalie come faceva il creatore di Tex). (Disegno pagina 153 al centro a sinistra) (VEDI GLI INIZI - GIANLUIGI BONELLI)
La sua forza fisica.
Come spesso accadeva in quei tempi, ingenuamente, nelle storie a fumetti a volte si esagerava la forza del protagonista. E anche a Tex era attribuita una forza erculea, tanto che era capace anche di piegare delle sbarre di metallo. (Disegni pagina 154 in basso a destra e 155 in alto)
Delude le speranze di un ritorno alla libertà per i nativi americani.
A pagina 159 in alto e nel numero 3 a pagina 5 striscia al centro e in basso e a pagina 6 striscia al centro, vediamo come Tex qui e anche avanti, sarà sì portatore di giustizia per le tribù indiane, ma solo finché queste rispetteranno i confini stabiliti loro dal governo degli Stati Uniti. (VEDI NUMERO 3 - 2a SERIE GIGANTE - LE RISERVE INDIANE)
Tex tre stelle.
Le censure sulle donne e sulla violenza.
Come promesso nel numero 1 (1948 - TEX TRE STELLE - AUTOCENSURA) ecco ance per questo numero alcuni esempi di autocensura.
Immediatamente all'inizio dell'albo n. 2 della 2a serie gigante c'è un altro esempio delle 'autocensure' a cui abbiamo già fatto riferimento a proposito del n. 1. Queste modifiche scaturiscono anche da una diversa concezione della donna. Scrive Ermanno Detti: "La donna nelle ultime edizioni non è più considerata capace di incidere sugli avvenimenti in prima persona attraverso le azioni, in particolare quelle violente, che spettano all'uomo. Riportiamo un esempio particolarmente interessante che trasforma addirittura la storia: Tex viene salvato da una donna che spara ed uccide colui che gli stava sparando alle spalle. Questo nella prima edizione. Nelle edizioni successive la donna, in verità malamente rivestita della troppo abbondante scollatura (si noti la inutilità del bottone dopo che il vestito è stato modificato), si limita a gridare a Tex di stare attento, e sarà Tex stesso a sparare. Questa modifica comporta anche un errore narrativo, in quanto Tex in quel momento era disarmato e non avrebbe potuto far fuoco: una prova di come gli interventi siano stati effettuati in maniera grossolana e comunque finalizzati a scopi che nulla avevano a che vedere con l'impianto narrativo. Si notino le modifiche: la donna estraeva il revolver dal seno, ora il seno è coperto e la mano, privata della pistola, resta banalmente alta e vuota, viene ridisegnato malamente il viso (la fisionomia non è più la stessa) e compare il fumetto. Si osservi che è stata cancellata anche la firma del disegnatore originale, che evidentemente non è l'autore dei ritocchi".
Anche la crudezza di alcune uccisioni viene 'mitigata' con qualche stratagemma. Come si può osservare nelle vignette seguenti "nelle edizioni successive è stata cancellata la ferita, il sangue che scende sulla fronte e la pistola; anche la didascalia è stata modificata. Si tenga presente che si tratta di un fuorilegge ucciso da Tex (nella prima edizione era stato ucciso dalla donna di cui si è parlato). Questa trasformazione, oltre ad aver lo scopo di attenuare una scena eccessivamente truculenta, vuol presentarci un Tex meno violento". (pagina 3 in alto al centro, in alto a destra e al centro a sinistra) (1)
Alcune censure in questo albo: pagina 10 in alto a destra (carattere duro di Tex), pagina 11 in alto a sinistra e in alto a destra (sesso velato), pagina 42 in basso al centro (imprecazione), pagina 45 in alto al centro (sesso velato) e in alto a destra (durezza dei testi), pagina 104 al centro (insulto a una donna) e pagina 112 in basso a sinistra (duro), pagina 129 in alto a destra e basso al centro (imprecazioni) e pagina 135 in alto al centro (violenza attenuata), 137 al centro a sinistra (imprecazione)
Le accuse al fumetto.
"Le stesse censure rilevate in Tex furono apportate nella stessa epoca su albi di altre case editrici e sempre sulla base degli stessi criteri. E' ovvio che viene da pensare che le motivazioni di tali interventi debbano ricercarsi in ragioni esterne alle tecniche del fumetto e della sua produzione". Intanto c'è da tener presente la realtà degli anni '50, durante i quali "c'era un moralismo diffuso: Oscar Luigi Scalfaro prendeva a schiaffi le signore un pò scollacciate, Abbe Lane veniva espulsa dalle trasmissioni televisive... Ed ecco che il fumetto viene accusato di immoralità, di corruzione, viene bandito dalle scuole e dalle famiglie bene". Nel '51 finisce nella 'lista nera' del cattolicissimo Apostolato della Buona Stampa perché incita alla delinquenza, alla corruzione, alla sensualità.
"Nel 1951 i cattolici passano al contrattacco concreto. In quell'anno due deputati democristiani, Federici e Migliori, presentano alla Camera dei deputati una legge che istituisce un controllo preventivo sulla stampa a fumetti. Il disegno di legge è approvato da quel ramo del Parlamento ma non dal Senato e decade per fine legislatura. Ma proposte analoghe, senza che però vengano approvate, sono ripresentate nel 1955 e 1958". Ermanno Detti parla fondo di questo periodo storico. Comunque sia, il fumetto dovette adeguarsi a quella situazione. (2)
Sergio Bonelli e le censure.
Detti: "Bonelli, autore ed editore di Tex, ci ha detto, durante un incontro, che quei ritocchi erano sentiti quasi come un processo normale in quel clima di caccia alle streghe. Lo stesso Sergio Bonelli, editore di Tex, ha dichiarato di vergognarsi un poco di quelle censure, non per le censure in se stesse, risultato di un'epoca dall'aria davvero pesante, ma per essere stato costretto a passare ore ed ore a chiedersi se la scollatura di una donna fosse troppo abbondante o il comportamento dell'eroe rispondente a certi principi. Ma Bonelli è fra coloro che hanno saputo far tesoro dell'esperienza e forse è proprio grazie a questa sua capacità autocritica che oggi la sua produzione è fra le più qualificate in campo nazionale e internazionale". (6)
Il lavoro di cui parlava Sergio Bonelli fu 'preventivo', fatto di spontanea iniziativa della redazione, dopo essersi consultati anche con altre case editrici, prima che i tagli della censura infliggessero punizioni forse anche più pesanti. Altri tempi.
Comunque, può essere interessante e divertente confrontare le prime strisce con gli albi successivi; certo non sarà facile trovare gli albetti a striscia del '48, ma alcune pubblicazioni riportano esempi di queste 'autocensure', come il libro già citato: 'Il fumetto tra cultura e scuola' del 1984, che potete reperire in qualche biblioteca della vostra città.
Le correzioni che mitigano i testi sono rimaste.
Va notato pure che, se nelle ultime edizioni le donne sono ritornate con le loro abbondanti scollature, e sensuali minigonne, quello che il primo Tex pensava della legge e della corruzione delle autorità non è più ritornato nei testi.
E' interessante notare però come, nell'agosto 2008, l''Ossrvatore romano' sottolinea che Tex 'conserva forte attualità nella sua veste di perenne difensore della giustizia, tra uomini diversi per razza, cultura e costumi'. Molti hanno inteso queste parole come una sorta di riabilitazione. (3)
Principali modifiche.
La censura di cui abbiamo parlato poco fa: pagina 3 striscia in alto, in basso a sinistra e in basso al centro, pagina 10 in alto a destra, un'altra modifica a pagina 11 in alto a sinistra e in alto a destra e al centro a sinistra.
Imprecazioni verso chi rappresenta la Legge, pagina 42 in basso al centro.
Il destino di Tex è modificato a pagina 45 in alto.
Linguaggio forte modificato a pagina 112 in basso a sinistra e delle imprecazioni a pagina 137 al centro a sinistra e a pagina 129 in basso al centro.
NUMERO 3.
1a serie a striscia n. 42 intitolato 'Showdown a El Paso'aveva nella 2a di copertina il riquadro: "ATTENZIONE! Showdown in gergo americano significa duello a morte fra due che si siano sfidati." Questa è stata la madre di tutte le note in calce future su Tex.
1a serie: nella 2a e 3a di copertina, nei numeri 31 e 32 dietro le quinte dello sport fino al n. 32. Nel numero 33 Ecco la storia della squadra azzurra del calcio. Dal n. 34 al n. 36 La squadra della leggenda (Torino). Nel n. 37 Dietro le quinte dello sport. (In 4a di copertina un concorso). Dal 38 al 41 La vita dei calciatori (e in 4a un concorso). Dal 42 al 45 L'angolo dello sport e in 4a sempre il concorso di cui sopra.
2a serie gigante.
Copertina.
Continuando il discorso già affrontato per il numero 1 e 2, in questo numero, come vedremo più avanti, Tex ritorna momentaneamente ad essere un fuorilegge. Quindi il titolo e il disegno di Tex sopra un avviso di taglia è piuttosto coerente con l'interno, pur non essendo proprio tratto da un disegno esistente all'interno degll'albo. (vedi NUMERO 4 - Copertina.)
Modi di dire che Tex ha mantenuto nel tempo.
Pagina 12 in basso a sinistra, pagina 19 in basso a sinistra e in basso al centro.
A pagina 54 si sente, credo per la prima volta, l'espressione 'tizzone d'inferno'.
I disegnini umoristici di Galleppini e il loro significato.
15 Galleppini era un accanito fumatore
17 Nel cortile gironzolava un cagnolino
23
27 Nel cortile gironzolava un cagnolino
31 Nel cortile gironzolava un cagnolino
Le riserve indiane.
Il Tex dei primi numeri era fiducioso che i nativi americani potessero trovare il loro spazio nel vasto territorio degli Stati Uniti. (pagina 5 striscia al centro e in basso e pagina 4 striscia al centro.
(VEDI NUMERO 2 - 2a SERIE GIGANTE - DELUDE LE SPERANZE) Nel numero 7 lo aspetterà un brusco risveglio.
Galleppini aiutato?
Pagina 35 al centro a sinistra.
Personaggi.
Dopo il numero scorso, si vede di nuovo Marshall, il capo dei rangers a pagina 6 striscia al centro e alle pagine 41, 42 e 44 e si parla di lui a pagina 47 in basso a sinistra, a pagina 71 al centro a sinistra, a pagina 96 al centro a destra, a pagina 97 al centro a sinistra e al centro e a pagina 100 al centro e in basso a sinistra, si rivede alle pagine 127 e 128. Lo ritroveremo nel numerio 5 (NUMERO 5 - PERSONAGGI E COLLEGAMENTI)
A pagina 19 si rivede il colonnello Cabot, visto nel numero 2, pagina 89.
Un soldato (Reb) prima malmenato e poi salvato da Tex alle pagine 97 in basso a destra e 98 e 99, lo rivedreno nel numero 106 a pagina 38.
Il Winchester e le altre armi.
Il fucile di Tex e dei suoi pards è da sempre il Winchester (pagina 18 al centro a sinistra) anche se il disegno non gli rende giustizia (pagina 17 in basso a destra).
Le strategie militari.
Si può notare pure come molte volte Tex dia lezioni di strategia militare, come a pagina 23 striscia in alto, in basso a sinistra e pagina 25 in basso al centro e in basso a destra e pagina 26 in alto a sinistra, pagina 29 striscia al centro, pagina 30 strisce in alto e in basso. E di nuovo un incendio della prateria (VEDI 1948 - TEX E' UNO STRATEGA DI PRIM'ORDINE) pagina 35 striscia in basso. E nei consigli che dà a Montales pagina 139 striscia in basso, pagina 140 striscia al centro e in basso a destra.
I fortini militari.
Migliorano, anche se c'è una svista, prima era in pianura e subito dopo in collina. (pagina 18 in basso a destra, pagina 22 al centro a destra, pagina 25 al centro a destra e pagina 32 al centro a destra)
Un linguaggio piuttosto duro.
Pagina 38 al centro a sinistra.
Altri disegnatori.
Sono di Galleppini i seguenti disegni? Ho dei dubbi. Pagina 30 in basso al centro, pagina 35 al centro a sinistra, pagina 78 striscia in basso e pagina 92 in alto a destra.
Mefisto!
A pagina 40 entrano in gioco Steve e Lyly Dickart, “Mefisto” e sua sorella, spie per conto del governo messicano. Rivedremo ancora Mefisto nel n. 39, per la sorella occorrerà invece aspettare 50 anni. Disegni pagina 40 al centro a sinistra, al centro a destra e in basso a sinistra.
Animali in questo numero.
I soli animali sono i piccioni viaggiatori di cui si serviva Mefisto, spia per conto del governo messicano, a pagina 49 in basso al centro, in basso a destra e pagina 50 in alto a sinistra.
L'opinione di Tex del soprannaturale.
Il pensiero di Tex è quello espresso a pagina 61 in alto a sinistra e in alto al centro e in basso a destra, pagina 62 striscia in alto, al centro a sinistra e al centro a destra.
Gli interrogatori di Tex.
Pagina 58 in alto a sinistra, in alto al centro, pagina 69 striscia in basso e pagina 70 in alto a sinistra.
Compare la parola 'pard'.
Pagina 75 al centro.
Tex bara a carte.
In questo numero vediamo pure, per la prima volta, Tex che “addomestica” le carte, in pratica bara a fin di bene. Disegni pagina 77 striscia in alto, pagina 78 al centro a sinistra, pagina 79 al centro e al centro a destra)
Tex è generoso.
Pagina 79 in alto a destra.
Kit Carson.
Da notare la sua autorevolezza, pagina 94 e 127 - 128
E chiama “vecchio scemo” Tex (pagina 95 al centro a sinistra) ma crede in lui (pagina 127 in alto a destra)
Ora il vestito si compone di un cappellone alto (pagina 96 al centro a sinistra) e ritorna la camicia a quadri.
Ritorna ad essere un fuorilegge.
Mefisto e la sorella Lily organizzeranno un trappola coi fiocchi, quello che è a tutti gli effetti, il primo grande intrigo per far condannare e impiccare Tex (che non ha nulla da invidiare alla storia disegnata da Niccolò, del 1972, di cui parleremo più avanti; se non che in questi anni le pagine in cui si svolgeva la storia erano poche per la brevità degli albi), e il nostro eroe, non creduto dalle autorità, e nemmeno dal suo stimato superiore, Herbert Marshall, evade con l’aiuto di Carson e ritorna per alcuni episodi ad essere un fuorilegge ricercato con tanto di avvisi di taglia sulla testa. (Disegni pagina 92 striscia in alto, pagina 94 al centro, pagina 96 al centro a destra, pagina 97 al centro a sinistra, pagina 101 in alto al centro e pagina 128 al centro a sinistra)
Ritornerà ad essere un ranger nel numero 5.
Sviste.
Lily chiama un tenente Bennett, ma poi sarà sempre chiamato Roller (Disegni pagina 81 in alto al centro e pagina 83 in alto a destra).
Spuntano i baffi a un contrabbandiere, vedi pagina 133 al centro a sinistra, pagina 136 in basso a destra e pagina 137 in alto a sinistra.
Incominciano ad essere meglio curati i disegni.
La Banca, per esempio, in interni, a pagina 107 in basso al centro.
Belle immagini di Tex.
pagina 33 in alto al centro, pagina 45 in basso a destra, pagina 47 al centro a destra, e pagina 110 al centro a destra.
Bella inquadratura.
Pagina 79 in basso al centro.
Frasi ad effetto.
Pagina 45 in basso a destra, pagina 61 in alto a sinistra, pagina 105 al centro a sinistra, e pagina 117 in alto a destra.
Belle ragazze.
Lyly Dickart a pagina 40 in basso a destra (la rivedremo anche nel numero successivo) Foto n. 5 e Lupe Morena, pagina 148 al centro a sinistra. Foto n. 6.
Un linguaggio 'italiano' per Tex.
“Subodorare” (aver sentore, intuire sulla base di indizi o presentimenti di una cosa per lo più nociva che si prepara occultamente), “teste bolse”, lo abbiamo appena letto, detto da Carson a chi ha condannato Tex senza appello (bolse significa deboli, prive di forza, asmatiche, fiacche, pesanti). (pagina 107 al centro a sinistra, pagina 128 al centro a sinistra).
Modifiche sostanziali con le versioni successive.
Viene censurata la corta gonna della sorella di Mefisto. (pagina 40 in basso a sinistra e in basso a destra)
Vengono censurate alcune imprecazioni. (pagina 70 al centro a sinistra, pagina 109 al centro a sinistra e al centro a destra, pagina 110 in basso a sinistra, pagina 119 in basso a sinistra)
Vengono censurate alcune frasi non rispettose della legge. (pagina 100 al centro a destra e in basso a sinistra, pagina 113 al centro a destra)
Nella versione originale Tex è sopraffatto dalla folla e questa impicca un uomo, nella versione successiva Tex riesce ad impedire il linciaggio. (pagina 113 in alto a sinistra)
Cambia tutta la situazione. (pagina 122 striscia in basso, pagina 123 striscia in alto e al centro a sinistra)
Viene censurata la volenza. (pagina 123 in basso al centro, pagina 124 in alto a destra con l'intervento del disegnatore Franco Bignotti)
Montales.
Tex chiede l'aiuto di Montales, un 'ragazzo' (cosi viene chiamato a pagina 125 in basso a sinistra: doveva avere più o meno gli anni di Carson) che combatte le truppe governative messicane, per ritrovare Mefisto. Montales diventerà un grande amico di Tex, che lo incontrerà di nuovo brevemente nel numero 6 e poi dopo vent'anni (per i personaggi e per i lettori anche), nel numero 137. (Disegni pagina 130 in alto al centro, in alto a destra e al centro a sinistra)
La storia di Montales viene narrata a pagina 130 in alto al centro, in alto a destra e al centro a sinistra.
Anche Montales, come Tex, non si risposerà una seconda volta, anticipando di alcuni numeri quello che farà Tex una volta morta sua moglie, votandosi ad una causa superiore.
Rapporti Stati Uniti - Messico
Alcune vignette ben rappresentano il senso di disprezzo di alcuni statunitensi verso i messicani. Vedi pagina 134 in basso a sinistra e pagina 135 in basso a sinistra. Il termine inglese greaser significa sporco, unto di grasso.
Negli anni ’70 una novantina di albi di Tex ha fatto conoscere il personaggio in Messico, spero che con la traduzione siano stati attenti.
A Mefisto interessavano le belle ragazze.
Mefisto, per il suo ruolo di spia voleva una concessione e del denaro. (pagina 40 striscia in basso) Veniamo anche a sapere che al Mefisto prima maniera interessavano le belle ragazze, come Lupe Morena, da non confondere con Lupe Velasco dei numeri 6 e 7. (Disegni pagina 142 striscia in basso e 148 striscia in alto) Come accidenti è divenuto mago?
Però pregava già il diavolo (pagina 86 in basso al centro) e ha paura di finire all’inferno. (pagina 160 in alto a destra)
Mefisto aveva rubato Dinamite
A pagina 156 in basso al centro e 157 in alto al centro.
Tex spaventa Mefisto.
Tex non crede nei fantasmi e saranno rare le volte che avrà a che fare veramente col soprannaturale; comunque si servirà più volte della superstizione delle persone comuni per i suoi scopi, per esempio contro Mefisto, nel loro primo incontro. A quel tempo era Tex a scherzare coi fantasmi per spaventare Mefisto! Sì, il primo spavento lo ha fatto prendere Tex a Mefisto (anzi, più di uno)! Non bisognerebbe scherzare col fuoco... Tex non doveva sfidare Mefisto sul terreno della paura: chi avrebbe mai pensato a come sarebbero andate a finire le cose… (Disegni pagina 152 in alto al centro, pagina 155 al centro a sinistra, e pagina 158 striscia al centro)
Tex tre stelle.
(VEDI 2a SERIE GIGANTE - MODIFICHE SOSTANZIALI CON LE VERSIONI SUCCESSIVE)
NUMERO 4.
Albi a striscia.
In 2a, 3a e 4a di copertina nel n. 46 Cose viste sui campi dello sport. Nei n. 47 e 48 Anche Risposte ai lettori (di sport) e un concorso. Nei numeri da 49 a 55 Curiosità sportive invece di Cose viste sui campi dello sport. Risposte ai lettori nei nn. 52 a 54 e il concorso fino al 54. Dal n. 56 al 60 un racconto a puntate e curiosità sportive (tranne il 58 che ha invece il concorso.
2a serie gigante.
Copertina.
E' molto generica e non coerente con l'interno, se non per le sparatorie all'interno dei saloon contenute nella storia. Saranno generiche anche le copertine degli albi 5 e 6 e 8. per il numero 7 poi, compare un indiano del Nord al posto di un Navajo. Continueremo il discorso nel NUMERO 9 - Copertina.
Collegamenti.
Lasciamo Mefisto e sua sorella a pagina 7 (a parte una citazione a pagina 132 al centro a sinistra) ma ritroveremo Mefisto nel numero 6; per sua sorella dovremmo aspettare di più.
Montales saluta Tex a pagina 56 dalla carica di governatore (pagina 55 in alto a destra). Lo ritroveremo nel numero 6.
Viene citato Buffalo Bill a pagina 74 in alto a destra. Anche nel numero 5 (VEDI NUMERO 5 - PERSONAGGI E COLLEGAMENTI)
Bill il selvaggio è il famoso Wild Bill Hickock? pagina 81 al centro a sinistra e al centro.
Viene citato Coffin il nemico del n. 1 (a pagina 82 al centro a destra). Lo rivedremo più avanti nel numero 85 a pagina 12.
Viene ricordato Jeff Weber dal numero 1 (a pagina 157).
Modifiche principali tra diverse edizioni.
Pagina 31 in alto a sinistra.
Pagina 62 al centro a destra.
Pagina 63 al centro a destra.
Pagina 67 in basso a destra.
Pagina 68.
Pagina 69 in basso a sinistra.
Pagina 77 al centro a sinistra.
Pagina 79 in alto al centro.
Pagina 81 in basso a destra.
Pagina 136 in alto a sinistra e in alto a destra e in basso a destra (quest'ultima in risposta alle critiche dei giornali).
Pagina 153 al centro a sinistra.
Pagina 162 in basso a destra.
Tutte per attenuare le parole eccessivamente violente. E qualche altro caso per togliere di mezzo troppi 'diavolo!'
Pagina 63 per mettere ordine su una svista del testo.
Pagina 122 per mettere in ordine i nomi.
Tex e la storia del Messico.
Nel fumetto, Tex incontra Manoel Perez (pagina 33 in basso a destra), un uomo politico messicano, che Montales chiama “l’amico del popolo”, che guida la rivoluzione e diviene presidente. Ma, secondo la vera storia messicana, Benito Pablo Juarez, nato da una povera famiglia di indios, riuscì a laurearsi in diritto ed a entrare in politica fra le file del partito liberale. Quando i liberali andarono al governo, fu ministro della Giustizia, e quando i conservatori con un colpo di stato deposero il presidente ottenne un massiccio appoggio popolare e dopo tre anni di guerra civile entrò vincitore nella capitale e fu eletto presidente nel 1861.
Questa data è più vicina alla vita di Tex, come si potrà vedere in una pagina appositamente preparata. Però la storia di Tex in questo numero mostra anche alcune fasi di guerra tra Stati Uniti e Messico, guerra effettivamente accaduta (1846 - '48) e conclusasi nell'anno 1848, e questi anni non coincidono con la vita di Tex.
Il pensiero di Tex sulla giustizia.
Ecco l’espressione del pensiero di Tex sulla giustizia. (pagina 32 in alto a sinistra, e pagina 34 in basso al centro).
La Colt di Tex.
Non è del tutto esatto che Tex si presentò sin dalla prima striscia armato della sua colt 45. La pistola di Tex dei primi tempi oscillava tra il calibro 38, 32, 45, 44. Ora, invece, usa sempre il calibro 45. ( pagina 42 al centro a destra)
Si conclude la prima avventura messicana di Tex.
Ed ecco come si conclude la prima avventura messicana di Tex: pagina 55 striscia al centro.
Un bel disegno di Tex, e alcune belle frasi ad effetto.
A pagina 57 al centro in bel primo piano.
Leggete ora pagina 65 in alto al centro, pagina 122 al centro a destra e pagina 158 al centro a sinistra.
Tex e il suo modo di parlare, che era quello di Bonelli.
Godetevi degli esempi del linguaggio spiritoso che Gianluigi Bonelli mette in bocca al suo Tex fin dai primi numeri in questa sitazione. (Disegni pagina 22 in alto a destra, pagina 37 striscia in alto, pagina 61 in basso al centro e in basso a destra, pagina 63 striscia in basso e pagina 64 striscia in alto) Rimarrà un segno distintivo del Tex di Gianluigi Bonelli.
Parole in disuso.
Il crivello è un setaccio (pagina 42 in alto al centro), il tender è un piccolo carro di solito scoperto, che serve al trasporto dell’acqua e del carbone necessari al funzionamento della caldaia delle locomotive; viene attaccato subito dietro la locomotiva (pagina 49 in basso al centro), la torpediniera è un piccolo scafo adatto alla navigazione costiera, si affermò soltanto nel 1877 (pagina 54 in basso a sinistra), beghine sono donne che ostentano una religiosità puramente formale (pagina 112 al centro a sinistra).
Un fumetto un pò 'duro', per adulti.
Il Tex dei primi tempi sparava alle mani degli avversari e, invece di fargli saltar via la pistola come fa ai nostri giorni, gli rendeva le mani inservibili: pagina 67 in basso a sinistra e in basso a destra.
Galleppini ha fretta, ma non troppo.
Dalla pagina 15 al centro a destra sembra che Montales sia colpito alla schiena, ma a pagina 16 al centro a sinistra ci informano che la ferita è alla tempia.
Le formiche rosse non costruiscono termitai, come quelli disegnati alle p. 99-101, ma nidi nel terreno, secondo Wikipedia.
A pagina 66 in basso a sinistra c'è un disegno che copia la pagina 64 al centro a destra.
Eppure, il disegnatore non trascura di movimentare le vignette a pagina 101 al centro.
Belle ragazze.
Dory Bess, pagina 83 in basso al centro. Foto n. 7.
Alcuni animali.
Le formiche rosse delle pagine 99-100, e il serpente a pagina 120.
Il sesso è menzionato solo velatamente.
Per Gianluigi Bonelli, Tex doveva sottostare a regole molto rigide: non doveva contenere mai volgarità e nudi, per esempio. Alla domanda se Tex andasse con le donne, l’autore disse che il fatto che Tex vada con le donne è una cosa naturale, che fa parte della vita, ma non credeva ci fosse il bisogno di farlo vedere. E’ una specie di pudore dettato però dal buonsenso, disse. (11) Notate come il sesso era menzionato solo velatamente. Pagina 117 in alto a destra e al centro a sinistra e pagina 119 in alto a destra.
Tex spara prima un 'colpo di avvertimento'.
Tex Willer è un uomo leale, e non è vero, come dice per scherzo nella vignetta di pagina 64 al centro, che prima spara e poi dice mani in alto; fin dal primo numero ha sempre sparato prima un “colpo di avvertimento” e poi spara per colpire solo dopo un’eventuale risposta dei nemici (pagina 123 in alto a destra e al centro a destra). Ma di tutte queste cose non tenevano conto i critici dell'epoca che parlavano contro i fumetti? E' una caratteristica che rimarrà di Tex fino ai nostri giorni
Il primo scontro con i cinesi.
Da pagina 132.
Le sigarette.
A pagina 138 in alto a sinistra vediamo che le sigarette di Tex si trovano in un pacchetto ma non sarà più così in futuro.
Il passato di Tex.
Veniamo a sapere che da ragazzo andava in chiesa: vedi pagina 139 in alto a sinistra.
Gli ideali di Tex.
Non ha paura, il Tex di Bonelli, come pure quello di oggi, di menzionare alti ideali. (pagina 142 in alto a destra, striscia al centro, e in basso a sinistra)
Avvisi di taglia.
Parliamo ora degli avvisi di taglia messi su Tex. Il manifesto riprodotto qui sotto a sinistra parla di mille dollari. Diceva Sergio su una rubrica della posta che negli anni in cui Gianluigi Bonelli scelse la cifra su questa taglia, “non esistevano documentazioni precise sulla realtà della Frontiera, mentre oggi mi è molto facile, grazie a un libro che ho trovato nella mia sterminata biblioteca western, proporvi un confronto con il celebre Billy The Kid”. La taglia promessa per la cattura di questo celebre bandito arrivò a toccare, come dimostra il cartello che vedete riprodotto qui sotto, al centro, cinquemila dollari. “Ma ho ragione di credere che, sfogliando con maggiore attenzione i miei libri, potremmo trovare, a proposito del pericolosissimo Kid, cifre ben superiori. Come i venticinquemila dollari offerti (lo potete vedere qui sotto, a destra) per Jesse James, dalla Saint Louis Midland Railroad, la compagnia ferroviaria che si vedeva svaligiare uno dopo l’altro tutti i suoi treni! (12) (Disegno da pagina 151 in basso al centro e 2 foto sulla rubrica della posta in Tex Nuova Ristampa n. 6)
I giornali dell'epoca.
Quotidiano "L'Osservatore romano" - Voci ed echi.
"L'assassinio di un bimbo a Bologna per mano di un ragazzo è stato sottolineato con raccapriccio da tutta la stampa interprete dello sgomento onde ne fu commossa l'opinione pubblica.
"Gran parte dei gionali altresì e in particolare quelli di sinistra, han pure insistito sul fatto che il giovanissimo criminale si dichiarò indotto al delitto da letture galeotte di attività delittuose d'ogni genere, dall''epopea' del banditismo; da tutta insieme quella vita di passioni e di violenze cui il giornalismo odierno dà diritto di cronaca e di tal cronaca fa suo dovere e missione, fino a reclamarla e difenderla in nome della libertà di stampa: cioè da una delle più alte ed inviolabili conquiste civili.
Sicché s'è visto, press'a poco, il correo assumer la veste di Pubblico Ministero, senza pensare che la sua arringa poteva essere interrotta dalla Parte Civile, tutrice della pubblica sanità morale, con le stesse parole con cui certi settori della stampa, pur concordi nell'esecrare sì feroce e pietosa tragedia e nel denunciarne i motivi, difendevan, ad esempio, ancora pochi giorni fa, immorali spettacoli cinematografici (la cinematografia è giornale 'a fumetti' ingranditi sullo schermo, e sì spesso sviluppo esasperato di fattacci di cronaca nera) gridando contro 'il falso pudore'. E ciò in armonia con un costante pregiudizio ed atteggiamento avverso a qualsiasi remora e censura, così da denunciare la stampa cattolica come reazionaria" che vuole impedire anche con mezzi autoritari e non democratici lo sviluppo di una società "ed oscurantista" atteggiamento di preconcetta ostilità nei confronti dell'evoluzione della società verso forme progredite "sol perché è dei cattolici opinione che anche l'arte che si va vantando e difendendo, non è comunque fine a se stessa, ma strumento, certo nobilissimo, di educazione e di elevazione civile.
Vogliam dire, in una parola, che non si deve attendere, per insorgere, il clamoroso scandalo, le evidenti delittuose conseguenze, i tragici episodi di questa 'peste' (prendiam la parola del Papa ai Parroci ed ai Quaresimalisti di quest'anno: parola al solito criticata sul solito Fronte); 'peste' aiutata nella sua espansione da mille untori pretenziosi, arroganti, aggressivi. L'opposizione dev'essere continua, coerente, sistematica.Altrimenti sa di alibi la cui gaffaggine conta a torto su una ingenua longanimità di chi non ha mancato mai di indicare, di richiamare, di ammonire contro corrente, cioè a costo di essere, come si diceva, accusato di voler falsare ed ipocritizzare la vita.
E' una campagna contro un brigantaggio che infierisce nel cuore di tutte le città, nelle sale di spettacolo, nelle riunioni di ogni sorta; la quale esige, impone la stessa risolutezza e completezza di piani e di armi necessaria per il banditismo dei grassatori. Non può essere combattuto anodinamente;" senza dolore " di volta in volta; quando più si mostra ed ardisce. Dev'essere perseguito senza posa, senza eccezioni, con animo e norme, a così dire, da 'stato d'assedio' mentre del malanno subiamo d'ogni parte, ad ogni ora, in ogni luogo un assedio mortale. Altrimenti noi continueremo a vivere in un mondo nel quale se fossero vissuti Paolo e Francesca, e non li avesse colpiti una vendetta determinante insieme uno scandalo di cronaca ed una pubblica deplorazione, il loro libro galeotto avrebbe continuato a divulgarsi impunito, anzi protetto". (9)
Rivista "Educazione" - L'antiscuola.
"Stampa, cinema, teatro, perfina avvisi murali possono essere, come lo sono purtroppo in molti casi in Italia, veicoli di malcostume.
Non mancano le reazioni ponderate e giustificate da parte di uomini politici, di giornalisti e di educatori.
Togliamo da un discorso alla Camera dell'on. G. B. Migliori: 'Come cattolici, sentiamo che ci s'impone, anzitutto, il problema del peccato e cioè dell'offesa a quella legge di Dio che si traduce in una sapientissima regola delle azioni umane, la morale.
Ma io oggi qui, insisto, permettete che usi questo avverbio, laicamente insisto, su un semplice problema di libertà.
Il pudore oltre che essere primieramente istinto, il quale facendosi consapevole, diventa virtù,è anche un diritto della persona. E' il diritto a non essere disturbati nell'equilibrio fra l'istinto, o tendenza e la volontà. A non essere turbati in altre parole, nella propria sfera sessuale da eccitazioni esterne. Diritto che è analogo, per intenderci, a quello di non essere disturbati dalla radio altrui.
Ciascuno di noi ha troppa esperienza, possiede troppa consapevolezza, per non meditare sugli effetti turbativi che le immagini e gli scritti cui mi riferisco, esercitano, specie nel periodo, in altri termini, in cui l'evoluzione bio-psichica della persona umana non è ancora completa.
Tutti conosciamo, per esperienza o per facili nozioni le conseguenze che la eccitazione dell'istinto sessuale determina: conseguenze deprimenti in ordine alla capacità lavorativa del giovane, in ordine della sua capacità di applicazione allo studio, alla formazione del suo carattere.
Ricordo l'insegnamento di un grande giurista, Gennaro Marciano, il quale ammoniva che al fondo di ogni crimine o pressoché di ogni crimine, contro la persona o contro la proprietà, compiuto da giovani, da minorenni, sta la tempesta dei sensi.
Ma se tutto ciò è comunemente ritenuto, perché la nostra voce non viene ascoltata? Da codesta sordità, da codesta insensibilità, da codesta incoscienza dell'ambiente, deriva il comprensibile disagio dei funzionari di P. S.'" Pubblica Sicurezza "'allorché si trovano a dover applicare la legge. Di quei funzionari e di quegli agenti di P. S. cui compete la tutela di tutte le nostre libertà e quindi anche della libertà di cui stiamo trattando; anche della nostra libertà, di genitori e di educatori, i quali vogliono potere scegliere, essi, il momento adatto per svolgere, così come essi hanno diritto di svolgere, in libertà di determinazione, quell'opera, delicatissima del ciclo educativo, che è l'educazione sessuale. Credo che non si possa contestare che il genitore e l'educatore abbiano il diritto di scegliere essi il momento ed il modo di impartire tale educazione e possano e debbano pretendere di non essere disturbati nella scelta del momento e del modo. Poiché essi vogliono che i loro figli diventino equilibrati, responsabili, non egoisti, non povere festuche" filo d'erba o di paglia "abbandonate ad ogni soffio di vento".
UN APPORTO INASPETTATO
Il Direttore dell''Avvenire d'Italia' G. B. Manzini, riferendosi in particolare al cinema, accenna opportunamente al contrasto stridente in cui i comunisti italiani si trovano nel difendere da noi quello che nella stessa Russia vien condannato.
"Clericalizzazione, liberticidio, odiosa censura, grida la sinistra! E pensare che recentissima è la visita del rappresentante sovietico, Pudovkin venuto in Italia a propagandare le idee e i concetti dello Stato bolscevico intorno all'arte e allo spettacolo e la stampa di sinistra ha largamente riportate e elogiate queste idee, e ha dato come esemplari queste direttive.
Ha detto Pudovkin, e l''Unità', in data 5 ottobre, ha riportato, che allo Stato sovietico sta molto a cuore l'avvenire della gioventù; e per questo, egli ha spiegato, che "noi vogliamo educare in essa le migliori qualità umane. Milioni di bambini, di giovani e di ragazze affollano le sale di proiezione. Noi ci riterremmo criminali se, attraverso il cinema, iniettassimo nei cuori dei nostri giovani il veleno della crudeltà o il disprezzo dell'uomo e del suo lavoro, se eccitassimo la loro curiosità per il delitto, per il furto, per le malattie della mente...". Non c'è posto in Russia, ha concluso Pudovkin, "per i film pervasi da uno spirito di estremo pessimismo, di delusione della vita, di debolezza spirituale o semplicemente di morbosità psicologica".
Rilevammo che la 'Pravda' ha scritto come l'adulterio e altre magagne" vizi "sono da ritenersi 'piaghe borghesi' incompatibili con la cultura e la educazione socialista. Solo in Italia, dunque le stesse piaghe devono essere legalizzate e propagandate a delizia e vergogna delle masse?'
BISOGNA OPPORSI
Ed infine ecco alcune proposte pratiche dell'on. Veronesi:
'Stampa e manifesti cinematografici lesivi del buon costume e della morale devono essere combattuti da tutti gli onesti,
La legge c'è; potrà essere perfezionata, ma per ora sarebbe desiderabile che fosse almeno fatto osservare tutto quello che prescrive. Si potrà chiedere di più quando non ci sarà alcun margine ancora applicato.
Chi deve far applicare?
Gli organi competenti, si dice.
Io direi che dobbiamo essere noi.
Qual'è il limite di tolleranza morale? Dipende dall'ambiente. Ci sono ambienti da alto livello morale ed altri a basso livello. Qual'è il termometro che segna il livello? (Un termometro infatti ci vuole perché altrimenti non si sa se si è sotto o sopra il tollerabile).E' l'opinione pubblica, è il parere della maggioranza. Ma come fa l'autorità a conoscere l'opinione pubblica? Occorre che questa si manifesti: occorre cioè che i galantuomini esprimano i loro sentimenti e non brontolino dentro di sé o col vicino la loro disapprovazione ad un manifesto o ad un giornale.
Ma gli onesti sono di solito amanti del quieto vivere (purtroppo), non vogliono andare da avvocati e per tribunali per una denuncia di lesione al buon costume, sia pure con fondate speranze di vincere la causa. E allora?
Io penso che alle persone fisiche si potrebbe utilmente sostituire una persona giuridica ('società per la moralità pubblica' o simili) che raccolga l'adesione delle persone fisiche di sani sentimenti morali. Essa dovrebbe, sulle segnalazioni che le pervengono e d'iniziativa propria, denunciare i casi che ritiene offensivi della morale e farli perseguire per legge: i galantuomini spartiranno le spese di giudizio, se ci saranno.
Questa press'a poco la proposta ch'io farei. Non bisogna trascurare che oltre la legge bisogna fare l'ambiente adatto a ricevere la legge, cioè bisogna lavorare l'opinione pubblica, agitarla, illuminarla, trascinarla nella condanna che prima di essere del tribunale deve essere dell'opinione pubblica'.
L'ESEMPIO DELLA SVIZZERA
Sullo stesso argomento la stampa segnala quanto si fa in Svizzera per combattere la diffusione delle pubblicazioni pornografiche; a quanto pare non si scherza e il paese vicino ci dà una bella lezione.
Le autorità elvetiche hanno dato disposizioni ai doganieri, dislocati ai posti di frontiera con la Francia, perché intervengano più rigorosamente in materia di importazione di pubblicazioni oscene.
E' stato fissato un elenco di pubblicazioni, la cui diffusione in Svizzera è vietata. In altri casi è stato stabilito di ammettere soltanto l'introduzione di un esemplare per ogni persona". (16)
Anni dopo i giornali avrebbero usato parole ben diverse verso Tex (ma nel frattempo anche Tex sarebbe cambiato).
NUMERO 5.
2a serie albi a striscia.
Nei primi 5 numeri sulla 2a, 3a e 4a di copertina si poteva trovare: "Curiosità sportive" fino al 3 e risposte ai lettori (di sport); nei numeri 4 e 5 "Mondo del cinema" e "Curiosità sportive".
1a serie raccoltine.
I primi due numeri non hanno il numero sulla costa.
Il n. 1 non riporta alcuna data ma dovrebbe essere del 1949 secondo un sito Internet oggi non più disponibile.
Il prezzo è di 100 lire e le pagine contenute sono i primi 7 albi a striscie della prima serie (di 32 pagine ciascuna) e le prime 29 strisce dell'8° albo (la striscia 29 corrisponde alla 3a di copertina), dove viene fatta terminare la storia, per un totale di 253 pagine più 3 di copertina (all'esterno sono indicate 260 pagine).
Anche il n. 2 dovrebbe essere del 1949 per lo stesso motivo.
Il prezzo rimane invariato ma le pagine sono le ultime 3 strisce dell'8° albo a striscia della prima serie (la terzultima striscia corrisponde alla 2a di copertina) e dal 9° albo al 18° e le prime 31 striscie del 19° (la striscia 31 corrisponde alla 3a di copertina), dove viene fatta terminare la storia, per un totale di 354 pagine più 2 di copertina (all'esterno sono indicate 360 pagine).
Anche il n. 3 dovrebbe essere del 1949 per lo stesso motivo.
Il prezzo rimane invariato ma le pagine sono costituite dall'ultima striscia del 19° albo a striscia della prima serie, che corrisponde alla 2a di copertina, e dagli albi dal 20° al 30° e le prime 11 striscie del 31° albo (la striscia 11 corrisponde alla 3a di copertina), dove viene fatta terminare la storia, per un totale di 364 pagine più 2 di copertina (all'esterno sono indicate 360 pagine).
2a serie gigante.
Copertina.
Curiosamente, si passa dal titolo di uno degli albi a striscia contenuti all'interno dal titolo "Satania?" col punto interrogativo, al titolo dell'albo gigante "Satania!" col punto esclamativo.
(vedi anche NUMERO 4 - Copertina.)
Bei disegni.
Tex pagina 5 in basso a destra, Carson pagina 32 in alto a destra, Tex pagina 57 al centro a destra e pagina 60 in basso a destra, Tex e Carson pagina 63 in basso a destra, pagina 77 in basso a destra e pagina 79 in basso a destra.
Belle ragazze.
Lou, pagina 11 al centro a destra. Foto n. 8.
Cora Grey, Satania, pagina 76 in alto al centro. Foto n. 9.
Milly Copland, pagina 161 in alto a destra. La rivedremo nel numero seguente. Foto n. 10.
Gli animali.
Un gatto a pagina 14, dei serpenti alle pagine 17-18, un orango (o più verosimilmente un gorilla come mostra la copertina relativa a questa storia di Claudio Villa per l'edizione di Tex in Brasile? Infatti a pagina 113 in alto a sinistra si dice che sbranavae a pagina 59 in alto a destra che sbranava) alle pagine 97 e 128-134.
Combatte i cinesi.
Disse Sergio Bonelli nella posta di Tex Nuova Ristampa numero 9 che “i film, i romanzi avventurosi e i fumetti degli anni Cinquanta non ringrazieranno mai abbastanza il popolo cinese per avere offerto agli eroi di tante storie realizzate in quel periodo un numero infinito di nemici, tanto perfidi e minacciosi da poter essere accoppati senza rimorso alcuno! Oggi le cose sono molto cambiate, al punto che, per non apparire “politicamente scorretti”, gli autori devono badar bene che i “cattivi” di turno non appartengano esclusivamente a particolari etnie (ma poi, diciamocelo francamente, è sacrosanto che sia così!). Abituati a vivere separati dai bianchi, nel più rigoroso rispetto dei riti e delle gerarchie importate dalla madrepatria, si vedevano spesso attribuire ogni sorta di associazione a delinquere. Essendo considerati tanto pericolosi, anche negli scontri messi in scena sulle pagine di Tex, i cinesi che ci lasciavano la pelle non si contavano e lo stesso Ranger, spesso bersaglio degli infidi pugnali orientali, non andava tanto per il sottile nel fare piazza pulita! (Disegni da pagina 20 striscia in alto) (13)
I testi rivelano che il suo autore era un romanziere.
Raccontava ancora Sergio Bonelli: “Non tutti sanno che Gianluigi Bonelli, il creatore letterario di Tex, fra il 1936 e il 1939, aveva rivelato la sua vocazione di scrittore firmando tre romanzi, aveva tradotto novelle di Jack London ed era stato autore persino di racconti “rosa” e anche affrontando il mondo del fumetto, non si era ancora liberato della sua abitudine alla scrittura particolarmente evocativa e ricca di descrizioni, ma forse poco adatta alla sintetica incisività delle nuvole parlanti. Non è dunque un caso se, mentre i dialoghi già rivelano una forza e una originalità ben presto diventate esemplari, le didascalie presenti nei primi albi di Tex contengono invece, talvolta, frasi che sembrano rubate a certi romanzi d’appendice e alla letteratura avventurosa. Va detto poi che, in questo, mio padre trovava un complice perfetto nel creatore grafico di Aquila della Notte, Aurelio Galleppini, il quale si era a sua volta formato artisticamente realizzando bellissime illustrazioni di taglio classico. Ecco perché Bonelli e Galep riuscivano a dare vita a immagini drammatiche ed emozionanti come quella che vedete qui sotto". (Disegni da pagina 22 striscia al centro) (14)
"GL era un romanziere" dice A. C. Quintavalle su Paese Sera: "i racconti di Tex hanno una particolare articolazione rispetto al fumetto più recente: sono molto ricchi di “parlato”; Tex e Kit Carson ripetono i segni caratteristici di una loro saga, si punzecchiano reciprocamente, discutono sul come condurre a termine un impresa, tutti e due con le loro parti, Tex quella di coraggioso eroe, Kit invece quella un po’ di “spalla”, prudente, anche pigro, un “vecchio” sempre disposto però ad impegnarsi a fondo quando è necessario". (17)
Personaggi e collegamenti.
Ritorna Marshall a pagina 22 e seguenti, pagina 55, pagina 58 e seguenti, e e pagine 152 e 153; lo ritroveremo nel numero 6.
Viene citato citato Buffalo Bill 56 in basso al centro (anche nel numero scorso) lo vedremo nel fuori serie 'La banda del campesino'.
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(1) Settembre 1984. Ermanno Detti "Il fumetto fra cultura e scuola", capitolo IV 'dalla censura alla pornografia', p. 82 - 84, La Nuova Italia, Firenze.
(2) Settembre 1984. Ermanno Detti "Il fumetto fra cultura e scuola", capitolo IV 'dalla censura alla pornografia', p. 87, 90 - 91, La Nuova Italia, Firenze.
(3) L'Osservatore romano, 15 agosto 2008, Santa sede, Città del Vaticano.
(4) Sergio Bonelli.
(5) Michele Serra sul sito Internet http://www.repubblica.it/speciale/2004/fumetti/idee/idee_sett_26.html
(6) Settembre 1984. Ermanno Detti "Il fumetto fra cultura e scuola", capitolo IV 'dalla censura alla pornografia', p. 92, 108 - 109, La Nuova Italia, Firenze.
(7) Sergio Bonelli.
(8) Sergio Bonelli, 1996.
(9) Si firma Il galeotto, 'Voci ed echi', su L'Osservatore romano, Santa Sede, Città del Vaticano, 7 dicembre 1949.
(10) Massimo Fini, “Caro Tex, sei meglio di Bossi e anche di Di Pietro”, 1° febbraio 1994, su Epoca, p. 57, Arnoldo Mondadori Editore, Milano.
(11)
(12) Sergio Bonelli, Tex Nuova Ristampa n. 4, p. 2, Sergio Bonelli Editore, Milano.
(13) Sergio Bonelli, Tex Nuova Ristampa n. 9, p. 2, Sergio Bonelli Editore, Milano.
(14)
(15) Gherardo Ugolini, "Libri e giornali in casa - Ciascuno di noi è responsabile di quello che stampa; ma anche i genitori sono responsabili di quello che i figlioli leggono e del male che loro ne viene", p. 6, 7, su 'educazione' n. 1 gennaio 1949, La scuola editrice, Brescia.
(16) Redazionale, "L'antiscuola", p. 98, su 'educazione' n. 7 ottobre - novembre 1949, La scuola edirice, Brescia.
(17) A. C. Quintavalle, 'Perché Tex ha tanto successo? Studiamo i suoi personaggi', su Paese Sera, G.A.T.A. attraverso la Paese sera s.r.l., Roma, 5 novembre 1978.