"Negli Stati Uniti, paese dove è ambientato il fumetto e patria del genere western, Tex è praticamente inedito, se si esclude il Texone disegnato da Kubert". (1)
"La prima parte è stata effettivamente pubblicata dalla Dark Horse Comics". (2)
Il lavoro che ha affiancato Kubert e Tex (sconosciuto all’autore statunitense sino alla proposta bonelliana nella metà degli anni Novanta) è nata con due finalità, fortemente volute da Sergio Bonelli. La prima era quella di avere il maestro statunitense come illustratore di Tex in uno degli albi giganti, albi in cui, almeno nelle intenzioni iniziali, a sceneggiatori “tradizionali”, si dovevano accompagnare i più grandi disegnatori del fumetto, provenienti dalle più diverse realtà artistiche. La seconda era quella di poter, attraverso le suggestioni del grande disegnatore, riuscire a far breccia nel mercato americano. Bonelli riuscì a realizzare entrambi i suoi sogni proprio grazie alla mediazione di Ervin Rustemagić, allora responsabile della SAF Comics, agente internazionale per il fumetto Bonelli. Le edizioni estere vennero stampate in quattro albi a colori". (3)
"Pubblicato da SAF Comics nel 2005". (4)
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(1) 'Tex (fumetto)', sul sito Internet di Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Tex_(fumetto)#Le_pubblicazioni_extra-europee
(2) 'Joe Kubert', sul sito Internet di Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Joe_Kubert
(3) Sito Internet Lo Spazio bianco data 13 dicembre 2013: http://www.lospaziobianco.it/miti-incontrano-joe-kubert-tex-nuova-edizione-rizzoli-lizard/
(4) 'Joe Kubert', sul sito Internet di Wikipedia in lingua inglese: https://en.wikipedia.org/wiki/Joe_Kubert